mercoledì 18 dicembre 2013

Sviluppo e sperimentazione del farmaco

Che cos’è un farmaco?

Si definisce farmaco, una sostanza chimica con lo scopo di modificare ed esplorare il sistema fisiologico o patologico dell’organismo a scopo benefico di chi lo riceve.
Il farmaco si differisce dal veleno esclusivamente dalla dose, pertanto questo ci suggerisce di somministrare il farmaco solo se i suoi effetti benefici sono di gran lunga maggiori dei suoi effetti collaterali certi. Generalmente l’azione farmacologica di un farmaco è determinata all’origine dell’identificazione stereospecifica dei sui target biologici.

TAPPE DI SVILUPPO DI UN FARMACO


1.       Scoperta di un farmaco
Volta all’identificazione del target bersaglio biologico, mirata alla progettazione razionale del farmaco, in base alla conoscenza chimica strutturale del TARGET.
2.       Screening del farmaco
Valutazione del farmaco utile per delineare un profilo farmacologico. Utilizzato per definire l’attività farmacologica e la selettività del farmaco. Nella fase preclinica vengono fatti inizialmente degli studi in vitro: saggi biologici molecolari, cellulari, sull’organo e successivamente nell’animale in toto.  Studi molecolari servono per determinare l’affinità di un farmaco sui recettori bersaglio, senza definire l’attività biologica del farmaco, ossia se è un agonista o un antagonista del recettore bersaglio. Questi studi sono studi di binding, studi biochimici che servono solo per determinare se una tale sostanza è affine al recettore. Le molecole sono marcate da isotopi radioattivi messe su una determinata conta di recettori, la quantità di molecole che non legano i recettori vengono lavate ed eliminate, così per esclusione si determina l’affinità sul recettore biologico.  A livello molecolare invece, si deve definire l’attività biologica di un farmaco, ossia se è un Agonista, agonista parziale, antagonista o antagonista allosterico. Ciò si determina con una relazione dose- effetto, delineando su scala logaritmica una curva sigmoide che determina la DL50 (Dose efficace al 50%). Sempre a livello cellulare si determina l’affinità del farmaco su differenti compartimenti tissutali, ossia dove il farmaco ha più affinità ad agire. Ad esempio la Tamsulosina, farmaco utilizzato nell’ipertrofia prostatica benigna, è un alfa-1 simpaticolitico (antagonizza i recettori alfa-1). Generalmente gli antagonisti dei recettori alfa 1 sono antipertensivi, ma grazia alla sua maggiore affinità sui recettori Alfa-1A, presenti maggiormente a livello della prostata. Dopo questa prima fase preclinica, determinata da studi in vitro, si passa alla somministrazione del farmaco nell’animale in toto. Ciò serve a determinare l’efficacia del farmaco, in quanto viene testato prima su un animale sano poi in un animale malato. In questa fase vengono raccolti i parametri di farmacocinetica: tempo di emivita del farmaco, la sua biodisponibilità, ed eventuali effetti tossici che tendono a migliorare la struttura molecolare del farmaco. Dopo aver delineato e modificato al meglio il LEAD COUMPOUND, si fa domanda agli organi competenti, come AIFA, FDA,EMA per ottenere il brevetto.



3.       Tossicità preclinica: sicurezza e tossicità
Prima di passare alla fase clinica, ossia fase sperimentale sull’uomo si devono effettuare studi di tossicità sull’animale.
Essa si divide in :
ACUTA
Valutazione degli effetti tossici della sostanza dopo una breve esposizione, sia sistemica che locale. Quella sistemica prevede la valutazione della sostanza su due o più diverse specie di animale, su almeno due vie di somministrazione, di cui una è la via orale. Osservazione per 14 giorni, con valutazione dell’esame autoptico, con lo scopo di determinare la DL50 (Dose letale al 50% degli animali). Se:
DL50 < 5 mg/kg è supertossico;
DL50 >15 g/kg non è tossico.
Nell’applicazione locale si applica sul derma e a livello oculare la sostanza, con l’esordio di eventuali episodi irritanti.
SUBACUTA
Tre o quattro somministrazioni su diverse specie animali con tre diversi dosaggi: 1. Tossico al 10% dell’animale, 2. Non tossica, 3. Dose intermedia tra le due.
SUBCRONICA
La valutazione tossicologica del composto viene effettuata per quei farmaci che s’intendono somministrarli per lunghi periodi.  Si ha l’esposizione per 90 giorni, con 3 diverse dosi per tre quattro somministrazioni, come per la fase subacuta. Qui si determinano parametri importanti: NOAEL, LOAEL e l’ADI. NOAEL: Si intende la massima dose terapeutica che NON determina nessun effetto tossico. LOAEL: E’ la minima dose che esplica un effetto tossico. L’ADI : E’ la dose giornaliera accettabile del farmaco.  Normalmente l’ADI è determinata matematicamente: NOAEL/100 per i soggetti più sensibili o NOAEL/10 per i soggetti meno sensibili. Ad esempio, per un farmaco che ha il NOAEL 100 mg/kg, l’assunzione giornaliera accettabile per gli anziani e bambini è 100/100 = 1 mg/kg. Nei soggetti standard è 100/10 = 10 mg/kg.
CRONICA
Questa fase parte nella fase preclinica ma finisce nella fase clinica, in quanto dura 3- 4 anni. Si determinano eventuali cancerogenicità del farmaco, con la valutazione della MTD, MIC e l’AUC.
Negli studi preclinici si determinano anche le caratteristiche di mutagenesi e della tossicità sul sistema riproduttivo. Nella mutagenesi si ha la valutazione nelle cellule germinali, con caratteristiche di teratogenicità , infertilità, aborto e ereditabilità della malattia. Valutazione nelle cellule somatiche, determinando l’infertilità, neoplasia e malformazioni senza caratteristiche di ereditabilità. Nel dire se una sostanza determina mutagenesi, ossia la capacità di modificare il genoma, o meno si effettua il TEST DI AMES. Si prendono ceppi mutati di Salmonella typhimurium che sono carenti nella sintesi di ATP, in quanto non hanno la capacità di sintetizzare Istidina. Si mette la sostanza in una conta ben precisa di ceppi di Salmonella modificata, se dopo un periodo i ceppi di Salmonella aumentano di conta vuol dire che la sostanza messa a contatto con il Batterio è MUTAGENA, ossia ha la capacità di risintetizzare Istidina.
Sulla tossicità riproduttiva, c’è la valutazione della massima tossicità del farmaco sia nel primo periodo di gestazione, embrionale, sia nel secondo periodo, fetale. Si nota che i farmaci tossici nella gestazione sono dannosi sensibilmente nella fase di organogenesi, ossia nella fase di formazione degli organi del periodo embrionale.
4.       Studi clinici
Dopo gli studi preclinici di tossicità si deve presentare agli organi di competenza la richiesta di delibazione, NDI ( Claimed investigation Exemption for a new drug). Documenti che contengono informazioni sull’origine del farmaco, metodi di fabbricazione, dati su studi sugli animali, studi clinici degli animali oltre ai nomi e recapiti dei medici ricercatori che condurranno la fase clinica sull’uomo.  La fase clinica si divide in quattro fasi:
FASE I
Valutazione dell’efficacia dose risposta del farmaco in 20 pazienti volontari sani, con lo scopo di evidenziare sostanziali differenze tra l’uomo e l’animale. Chiaramente se il farmaco è molto tossico, come per i chemioterapici, anti-hiv, ect.. si preferisce scegliere 20 pazienti ammalati. Studi in OPEN non in cieco, ossia sia il medico che il paziente sa cosa sta somministrando. Vengono effettuati e affidati a mani esperte presso centri di ricerca, con la conseguente delineazione del profilo farmacocinetico sull’uomo.
FASE II
Il farmaco viene studiato per la prima volta su una cerchia di 10 -200 pazienti ammalati. Studi effettuati in un singolo cieco, ossia si somministrano placebo, farmaco sperimentale e farmaco già noto.
FASE III
Fase molto critica ed elaboriosa. Si effettuano sperimentazioni su migliaia e migliaia di pazienti nella determinazione dell’efficacia e sicurezza del farmaco. Gli studi vengono effettuati nel doppio cieco, ossia a intervalli di latenza di una settimana si somministrano nei diversi gruppi di pazienti: placebo, sostanza nota e la sostanza sperimentale. Molto difficile e lunga questo step, richiede tempo e denaro per l’azienda farmaceutica, in quanto deve elaborare e preparare tutti i dossier sperimentali agli organi di competenza per avere l’autorizzazione immissione al commercio (AIC). Fase che richiede dai 3 ai 5 anni, sono fascicoli di migliaia e migliaia di pagina da valutare ed esaminare per l’aifa, o ema, fda.
FASE IV
Fase che inizia dagli studi clinici e continua nella fase di post-marketing del farmaco. Si ha la valutazione di eventuali effetti tossici insoliti, per dare sicurezza e tutela dei consumatori. E’ la fase di farmacovigilanza che è parallela al commercio del farmaco, valuta eventuali effetti collaterali non citati nel foglietto illustrativo con la revisione ed aggiornamento di esso, valuta inoltre eventuali anomali delle forme farmaceutico che presentano non conformità, eseguendo ritiro di lotti per segnalazioni spontanee o indirette.




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